2014 La liturgie orthodoxe : le “drame en musique” de la chrétienté d’Orient. Une étude de la liturgie en Serbie, Bosnie-Herzegovine et Montenegro.
Nationality: Italy
Category: Sociology
Project Description:Il mio progetto è stato un’immersione all’interno del mondo cristiano ortodosso dei Balcani occidentali con lo scopo di registrare i tentativi di rinnovamento di cui è attualmente oggetto il rito bizantino nella Chiesa ortodossa serba. Il permanere di un rito così antico, praticato nel mondo contemporaneo, mi ha spinto a chiedermi quale fosse il suo rapporto con la modernità e quali fossero, nei paesi ortodossi, gli aspetti culturali che permettevano la sua resistenza.

Grazie alla fondazione Marc de Montalembert ho avuto l’opportunità di spendere più di un anno viaggiando in Serbia, Bosnia, Montenegro e Kosovo. In ognuno di questi paesi ho selezionato un certo numero di città, villaggi e monasteri (sulla base della loro importanza per la storia passata o recente e per la possibilità di avere lì dei contatti) e lì ho partecipato alle liturgie domenicali, registrandone le differenze e intervistando ecclesiastici, fedeli, storici e antropologi. Ho visitato le cattedrali di Belgrado, Sarajevo e Podgorica e soggiornato negli antichi monasteri della vecchia Raška e del Kosovo, riuscendo a condividere la vita quotidiana non solo di comunità religiose femminili ma anche maschili. Ho indagato realtà drammatiche e conflittuali come quella di Srebrenica o di Tuzla, partecipando ai loro cerimoniali, parlando con i loro preti e verificando gli effetti dell’ultima guerra sul rapporto tra la popolazione e la religione. Sono salita sul monte Kablar avamposto dei monaci scismatici di Artemije, vescovo kosovaro, conservatore e ribelle che grande importanza ha avuto rispetto alla discussione sulla possibilità di un rinnovamento o meno della liturgia. Ho girato in lungo e in largo il Montenegro registrando l’impatto che la personalità del suo metropolita e le questioni aperte con la Serbia hanno avuto sulla questione della riforma liturgica.

Attraverso i miei incontri, i miei studi e le mie osservazioni ho cercato di ricostruire una sorta di “mappatura” liturgica tentando d’individuare i modi in cui la liturgia veniva modificata a seconda dei diversi Paesi (o regioni) e delle diverse dinamiche storiche, politiche e sociali che li attraversano. Le mie esplorazioni mi hanno fatto partecipare ad una realtà in cui a volte il confine tra teologia e politica diventava estremamente sottile rendendo il rapporto tra la liturgia serba e la modernità influenzato sia dalla natura fortemente escatologica del suo simbolismo – che rende il rito invulnerabile a stravolgimenti totali-, sia dalla posizione che la religione riveste per l’identità nazionale tra i popoli balcanici.

Biography of the winner:

Metà italiana e metà croata, vivo a Roma dove sono nata e cresciuta. Mi sono laureata in Sociologia, discutendo una tesi sul rapporto tra misticismo e politica ecclesiastica nel ‘600 e sulle ripercussioni che questo ha avuto sulla futura costruzione della spiritualità occidentale. Nel 2012 ho studiato per un anno a Parigi, alla Sorbona frequentando corsi anche presso l’EHESS e l’EPHE. Nel 2015, grazie ad una borsa dell’Università di Roma Tre, ho frequentato l’istituto Etnografico di Belgrado, portando avanti una ricerca su Dušan Bandić, antropologo serbo che si è occupato di Ortodossia popolare. Attualmente studio Scienze delle religioni, interessandomi prevalentemente agli aspetti socio-antropologici e politici dei fenomeni religiosi.

Result of the project:

Il risultato di questo lungo viaggio è un libro a metà tra il saggio e il reportage che racconta, attraverso la liturgia, la Chiesa ortodossa serba e la questione religiosa dei Balcani occidentali. L’obiettivo è quello di pubblicarlo.